DOPO IL 2020 BOOM DI IMMATRICOLAZIONI. TRISTE PRIMATO NEL SUD ITALIA PER I VEICOLI EURO ZERO
Dopo la crisi economica scatenata dalla pandemia, il 2021 doveva essere l’anno della ripresa nel settore dei trasporti e su questo punto molti si sono chiesti se effettivamente questa ripresa c’è stata perché a quanto pare molti non se ne sono accorti. Cerchiamo, però, di dare una risposta a questa domanda, snocciolando qualche cifra.
L’Osservatorio sui macrotrend del trasporto pesante realizzato da Continental ha rilevato attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni che il comparto dei mezzi pesanti ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. Quasi tutte le regioni italiane seguono un trend abbastanza positivo: prima fra tutte la Valle d’Aosta che regista la percentuale più alta in assoluto (+ 164,7%), mentre il Veneto si attesta a un timido + 4,9%. La regione, invece, dove lo scenario è contrastante è la Sicilia, la quale, insieme ad altre 10 regioni chiude il 2021 con un segno meno. La regione Siciliana è, infatti, la più emblematica di questo triste primato, che spacca in due l’Italia, dimezzando quasi la cifra, passando da 194 a 112 veicoli immatricolati con una perdita significativa che si attesta a – 42,3%. La percentuale registrata in Italia è molto superiore a quella media registrata nell’UE, dove le immatricolazioni sono aumentate in media del 21,2% rispetto al 2020.
Il dato, purtroppo, negativo che fa preoccupare gli operatori del settore è la presenza ancora costante di veicoli Euro 0 sulle nostre strade, cioè parliamo di veicoli immatricolati prima del 31 dicembre 1992; in buona sostanza si tratta di veicoli, quindi, inquinanti, che utilizzano carburanti al piombo e non posseggono alcun sistema di filtraggio dei gas di scarico. Questa situazione è a dir poco preoccupante soprattutto al Sud Italia, che vanta questo triste primato.
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