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ULTIME DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ACCISE SUI CARBURANTI PER AUTOTRASPORTO


ULTIME DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ACCISE SUI CARBURANTI PER AUTOTRASPORTO
Si pensa generalmente che la crisi energetica che stiamo vivendo in questi giorni sia causata dalla guerra in Ucraina, ma le origini vanno ricercate altrove e in particolare nel secondo trimestre 2021 a causa degli effetti della pandemia che ha creato molti problemi nel reperimento delle materie prime, causando, quindi, un aumento vertiginoso dei prezzi che stiamo fronteggiando adesso con interventi legislativi in materia di accisa e di IVA sui carburanti.
L’ultimo di questi è il D. L. 2 maggio 2022 n. 38, che contiene una serie di misure urgenti per fronteggiare gli effetti economici che la guerra in Ucraina ha solamente peggiorato. Ed è per questo, che il Governo ha messo mano sui prezzi dei prodotti energetici, a decorrere dal 3 maggio fino all’8 luglio 2022, salvo proroghe.
Innanzitutto, per quello che riguarda l’iva applicata al gas naturale usato per autotrazione è stabilita nella misura del 5%, mentre per la benzina parliamo di 478, 40 euro per mille litri, gli oli da gas o gasolio usato come carburante l’aliquota di riferimento è di 367,40 euro per mille litri. E ancora il gas di petrolio liquefatto, più comunemente chiamato GPL, è a 182,61 euro per mille chilogrammi. Infine il gas naturale usato per autotrazione è zero euro per metro cubo.
Ai fini della corretta applicazione delle aliquote di accisa gli esercenti i depositi commerciali di prodotti energetici assoggettati ad accisa e gli esercenti gli impianti di distribuzione stradale di carburanti devono trasmettere telematicamente entro il 15 luglio 2022 all’Agenzia delle dogane e dei monopoli i dati relativi ai quantitativi dei prodotti usati come carburante giacenti nei serbatoi dei relativi depositi e impianti alla data dell’8 luglio 2022.
Se questo adempimento non viene rispettato gli esercenti incorrono in una sanzione, che si applica anche nel caso di comunicazioni con dati incompleti o non veritieri.
Al fine di prevenire il rischio di manovre speculative, la Guardia di Finanza è all’opera per monitorare l’andamento dei prezzi e inoltre il supporto operativo dello stesso corpo di polizia tributaria agisce con i poteri di indagine ai fini dell’accertamento dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte dirette.
Per finanziare tutti questi interventi, che, purtroppo, non saranno risolutivi, è incrementato di 242,63 milioni di euro per l’anno 2023 il Fondo per interventi strutturali di politica economica.

 

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