IL MERCATO DEI VEICOLI INDUSTRIALI SEGNA NEL MESE DI MAGGIO UNA DIMINUZIONE DEL 15 PER CENTO
Com’era prevedibile, appena si sono esauriti i contributi degli incentivi economici della Legge Sabatini, il mercato dei veicoli industriali ha segnato nel mese di maggio una drastica diminuzione del 15% rispetto allo stesso periodo del 2019 (il confronto con il 2020 rimane ancora non attendibile a causa della pandemia).
Purtroppo non c’è da sorprendersi in questo calo nelle vendite, una volta che risulta terminato il contributo, si evaporano anche gli effetti del rimbalzo post pandemia a causa dell’abbandono da parte della politica del mercato, che ancora risente di una fragilità a causa della crisi epidemiologica.
Di fronte alla totale assenza di incentivi a sostegno dell’autotrasporto, si arresta inevitabilmente il processo di rinnovo di un parco circolante che in Italia è piuttosto vecchio. Basti pensare che alla fine del 2020 il parco mezzi presentava una anzianità media di 12 anni e mezzo con un 46% di mezzi ante Euro 4. Il parco mezzi italiano registra il triste primato di essere tra i più obsoleti d’Europa.
Rinnovare gli incentivi, significa non agevolare solamente gli operatori economici, ma anche l’ambiente con minori emissioni di C02 nell’atmosfera, benefici in termini di sicurezza stradale e di introiti per le casse dello stato. Ancora resta molto da fare per avviare nel nostro paese una vera transizione ecologica ed è per questo urgente rifinanziare il Fondo Ecobonus, con incentivi all’acquisto di veicoli elettrici senza rottamazione.
Ecco alcuni numeri relativi al 1 quadrimestre 2021: quando era in vigore il Fondo Ecobonus l’analisi della struttura del mercato conferma il trend positivo con un più 0.7 per cento. Un incremento a doppia cifra interessa il Gpl, che sale 2.6 per cento di quota, mentre i veicoli a metano si riducono a 2 per cento di quota. Molto bene sono andati i veicoli ibridi che raggiungono il 5.8 per cento del mercato, mentre gli elettrici si collocano appena sotto 1 per cento.
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