MERCATO A PICCO PER I VEICOLI RIMORCHIATI NEL MESE DI APRILE
Ancora a picco il mercato dei veicoli rimorchiati, che fa registrare nel solo mese di aprile un saldo negativo che si aggira a -26,9%. E non è solo causa della pandemia, perché il trend negativo dura ormai da qualche anno, perché sul settore pesano pesanti incertezze politiche e mancanza di programmi di sviluppo.
Oggi la situazione è ancora molto negativa e tenderà a peggiorare ancora se il programma dei contributi messo in atto fino a questo momento non verrà per il futuro rinnovato.
Diamo alcuni numeri: nel primo quadrimestre 2021 sono state immatricolate 1.475 unità e se facciamo un confronto con il 2019, l’ultimo anno prima del Covid il calo è del 19,2%. Servono contributi per rinnovare il parco circolante, perché oggi i veicoli trainati hanno un’anzianità media davvero eccessiva, che compromette la sicurezza sulle nostre strade. In questi ultimi anni il Governo ha puntato molto sull’intermodalità dei trasporti, ma secondo le associazioni sindacali del settore non può essere l’unica via, perché le infrastrutture ferroviarie in Italia sono inadeguate e oggi solo con il trasporto su gomma si garantisce una certa elasticità per soddisfare le esigenze del tessuto produttivo italiano.
Le prospettive a questo punto non sembrano molto promettenti, perché il PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza) che è stato presentato lo scorso aprile nell’ambito del Recovery Plan sembra riguardare poco la logistica, per non parlare dell’autotrasporto che non riesce a competere con la concorrenza straniera. E’ un grido di allarme quello che viene lanciato da Paolo Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE e se non si adotterà un giusto equilibrio tra sostenibilità ambientale e fattibilità e soprattutto poi se mancano pragmatismo e condivisione degli obiettivi non si va da nessuna parte.
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