NUOVE MISURE ECONOMICHE PER IL SETTORE DELL’AUTOTRASPORTO CON IL DECRETO RILANCIO
Dopo una lunga gestazione, finalmente è venuto alla luce il Decreto Rilancio, che come dice il suo stesso nome dovrebbe rilanciare i consumi delle famiglie e quindi l’economia delle imprese dopo la crisi economica e sociale causata dall’emergenza coronavirus.
Tante sono le misure economiche in deficit messe sul tavolo dal Governo, tra cui una proroga dei termini di ripresa della riscossione dei tributi, i cui versamenti dei mesi di marzo, aprile e maggio saranno effettuati, senza applicazioni di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di quattro rate mensili. Nei medesimi termini sono effettuati, anche mediante il sostituto d’imposta, i versamenti delle ritenute d’acconto.
Inoltre, al fine di assicurare sostegno al settore dell’autotrasporto, tenuto conto del ruolo centrale rivestito nella gestione dell’emergenza, il Decreto Rilancio prevede una serie di aiuti che ammontano a 500 milioni di euro, di cui 20 milioni per l’anno 2020 che riguardano il mondo del trasporto merci, che vanno a sommarsi ai 240 milioni di euro del Fondo Autotrasporto destinati sia a sostenere le aziende impattate dalla crisi causata dal Covid-19 sia a incentivare il rinnovo del parco veicoli verso soluzioni più sostenibili.
Alcuni di questi fondi provengono dal recupero dei pedaggi autostradali, che sono stati incassati successivamente al 1° gennaio 2017 e fino al 31 dicembre 2018. Praticamente, si tratta di una restituzione che le imprese di autotrasporto hanno versato a loro tempo in questo periodo e serviranno per sostenere le iniziative deliberate dall’Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche, per il sostegno del settore e per la sicurezza della circolazione, anche con riferimento all’utilizzo delle infrastrutture.
I più critici di questo decreto sostengono che risulta un provvedimento svilente rispetto alle esigenze delle imprese che permette di recuperare qualche decina di euro per veicolo, una volta liquidate le competenze a consorzi e cooperative di servizi: per rilanciare le imprese del settore, soprattutto quelle della metalmeccanica e dell’elettronica, che impiegano 1.6 milioni di addetti con un fatturato di 430 milioni di euro all’anno, servono velocità e semplicità nelle procedure di erogazione del credito.
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